La ricerca e l’estrazione del talco hanno rappresentato per le Valli Chisone e Germanasca la maggiore opportunità di lavoro alternativa all’emigrazione per oltre 150 anni ed in particolare per tutto il XXesimo secolo.

Fino alla metà dell‘800 i prelievi di talco si sono limitati allo sfruttamento di piccoli affioramenti del giacimento in alta quota, da destinare alla costruzione di utensili di uso quotidiano: ferri da stiro, padelle per i tourtèl, calamai, scaldaletto, abbeveratoi per gli animali da cortile...

Negli anni che seguono e fino alla fine del secolo, numerosi imprenditori si cimentano, con fortune alterne, nell’avventura mineraria aprendo svariati cantieri minerari a Maniglia e ai Malzas (Perrero), a Sapatlé, Pleinet, Envie, Crosetto (Prali) ed a Fontane (Salza di Pinerolo).

Questo periodo è caratterizzato dalla estrema contiguità dei cantieri, dalle controversie per le concessioni e da una scarsa chiarezza della legislazione mineraria, sino a quando il 13° Luglio 1907 con la nascita della Società “Talco e Grafite Val Chisone”, grazie al graduale assorbimento di tutte le ditte minori ed in primo luogo della “Anglo Italian Talc and Plumbago Mines Company”, inizia una fase di vera e propria organizzazione industriale.

L’estrazione del talco riceve un grande impulso dovuto all’impiego di rilevanti risorse tecniche e finanziarie (8 milioni di lire di capitale - interamente italiano con sede sociale a Pinerolo). Il numero dei dipendenti della società aumenta considerevolmente: non solo minatori, ma anche fabbri, segantini, falegnami, muratori, addetti alle teleferiche ed alle centrali idroelettriche, elettricisti, autisti...tanto che, al momento della sua massima espansione, la Società impiega in valle oltre 600 dipendenti.

L’attività della “Talco e Grafite Val Chisone” prosegue sino alla fine degli anni ’80 quando subentra l’attuale società concessionaria delle miniere “Rio Tinto Minerals - Luzenac Val Chisone”, leader nella produzione mondiale di talco con una quota di mercato del 47%, pari a un milione 200 mila tonnellate annue, di cui 700 mila tonnellate estratte in Europa (Austria, Francia, Italia, Spagna).

Per ricordare questo secolo di estrazione del famoso “Bianco delle Alpi” l’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca” e la società “Rio Tinto Minerals – Luzenac Val Chisone”, col patrocinio della Regione Piemonte e della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, hanno realizzato nel corso del 2007 una serie di eventi ed iniziative culturali grazie ai quali è stato possibile raccogliere numerose testimonianze, documentazioni ed immagini d’epoca.

Questo sito si propone quindi di offrire alcuni spunti ed approfondimenti per appassionati e non.

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